Quanto più le simpatie di una persona si espandono per abbracciare la famiglia, gli amici, i vicini di casa, il paese, il genere umano e tutte le creature, tanto più le “particelle”, per così dire, della sua coscienza diventano leggere nella loro espansività. Il risultato è uno stato di coscienza sempre più libero.
Incontrare il bambino
L’educazione è un processo di risveglio verso la comprensione di chi veramente siamo. In questo cammino di crescita ogni bambino parte da un differente livello di coscienza e motivazione.
La scintilla creativa presente in ognuno si manifesta in modi diversi, dato che la natura di ogni bambino ha un proprio, unico modo di essere e di esprimersi. Osservando i bambini notiamo tante differenti personalità, che ci chiedono, ognuna con il proprio linguaggio, di essere avvicinate ed educate con percorsi individuali.
Ruolo dell’adulto: Non esiste un linguaggio standard per educare. In gruppo si condividono tante esperienze di crescita. La trasformazione che ogni bambino vive attraverso queste esperienze è unica. Dipende dai suoi talenti, dalle sue sfide, dalle sue motivazioni. Solo la guida attenta di un adulto può far emergere il meglio possibile per ciascun bambino, da ogni percorso vissuto. Senza aspettarsi che tutti facciano le stesse conquiste, siano esse interiori o di apprendimento, nelle stesse forme e negli stessi tempi. La vera educazione è individuale.
Come riconoscere i diversi temperamenti dei bambini: osserviamo semplicemente come essi reagiscono di fronte agli eventi della vita, oppure quando proponiamo loro delle attività. Ecco qui una breve lista di domande, che ci dà un’idea su che cosa osservare:
- Di fronte alle novità sono naturalmente entusiasti e curiosi, oppure mostrano insicurezza?
- Quando accade un imprevisto sono creativi, orientati alle soluzioni? Oppure si sentono disorientati, tendono a rinunciare o a delegare le soluzioni?
- Nel gioco sono inclusivi? Tendono a competere o a cooperare?
- Quando vogliono raggiungere un obiettivo usano la volontà e sanno essere perseveranti? Oppure tendono alla rinuncia?
- Sono motivati da ricompense e riconoscimenti, oppure sono, in genere, auto-motivati?
Alla ricerca della felicità: osservando i bambini, l’adulto comincia a intuire che ognuno è guidato da tendenze diverse. Ma ciascuno, a suo modo, sta cercando appagamento e felicità. L’adulto ha il compito di spingersi al di là delle apparenze e del giudizio, aiutando individualmente i bambini a raffinare sempre più la ricerca della felicità, che consiste nell’evitare il dolore e nel cercare sempre più di fare scelte che avvicinano alla gioia. Il bambino capirà da sé che può espandersi, dalla rabbia alla pace e al perdono, dalla pigrizia all’attività, dalla tristezza alla felicità incondizionata, dalla competizione alla cooperazione. Inoltre i genitori e gli insegnanti devono ricordare l’influenza magnetica che esercitano sui bambini: un adulto felice e non reattivo trasmette in modo sottile le sue qualità ai bambini.